domenica 11 dicembre 2011

Tetti

Tetti.
Mancano i crepuscoli come i sogni al giorno che si addormenta.
Un filo di fumo dai comignoli,  candele appena spente.
Dal balcone della sera lo sguardo attonito dell’ultimo pensiero.
Tetti.
Nella ferita rossa del tramonto il sole come l’ultimo tizzone.
Pietra focaia del cielo che si accende di pallidi bagliori.
Soffoca il respiro la bambagia delle nuvole.
Tetti.
Sul crinale delle grondaie scivolano orizzonti di pianto.
Le lingue attorcigliate ai rami di alberi strizzati.
Si perdono le rondini nello stagno della sera.
Tetti.
Di Luna riflettono le notti d’ombre tremanti e dai volti incipriati.
L’incompiuto verso si perde tra la pioggia di stelle.
Tra i vetri che vibrano all’ira del vento il tormento del dubbio.
Tetti.
Lo sguardo è dietro ancora, là dove non possiamo che immaginare.

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