Parla sommessa la palude
Fra erba addormentata su labbra d’onde
e canne come ciglia
sul volto disteso del crepuscolo.
Sussurra il cielo
parole grandi come il firmamento.
In punta di piedi
semplicemente
dondolando
si trova l’infinito.
Lieto scorre il tempo in albe nuove
l'autunno si rinserra alla mia porta
e frusciando di foglie
si commuove.
Tornano i migratori alla palude
il grande volo sanno da terre lontane
rallegrano di canti e colori tutt'intorno
dopo il ristoro partono
nel loro dna l'immenso, simili a noi
umani che pure
ci crucciamo per questo
tanto.
Leggere piume
che sfiorano solleticando
il ventre di nuvole sapienti
addormentate nel cielo turchino.
Sostengono vite protese
più leggere di ogni dolore.
Migrando si portano dentro
il colore mai visto della libertà.
Davedomus & Ladylunaa
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