Brucano le mie visioni
sul prato celeste.
E tra corolle di stelle
cresce l’erba lunare.
Allora accade
che il regolo del tempo
mi porti lì
dove, nella fucina di Dio,
fu forgiata la carne dell’universo.
In quel luogo
fu piantato il seme dell’infinito
e sbocciò di luce
l’albero della materia.
Nei rami fitti dello spazio tempo
entropiche galassie di foglie
dove mi ritrovo vita
d’effimera rugiada.
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