Aggrappato alla costa di quel colle
Graffiava il vento ferito che gemeva.
Le spine erano fitte e in corolle
E di punger le vite non temeva.
Furono i giorni delle foglie verdi
Che tremavano come pallidi riflessi
Ad ingannare tutto ciò che perdi
Nei sogni che credevo a me concessi.
Sedevo così a fianco del cespuglio
Parlando ad un masso grigio e muto
Raccontando del ferito orgoglio
E di un amore che avrei voluto
Ma che come un tenero trifoglio
Nell'intrico di quel rovo si è perduto.
Nessun commento:
Posta un commento