Mi è entrato il cielo nella testa
con quel suo strano colore di crepuscolo.
Preme sulle tempie fino a spaccare i pensieri.
Mi struscio come un gatto al dorso della Luna
e dopo nella notte le mie fusa, stormir di foglie.
Con passi felpati percorro il buio che graffia,
salto sui tetti di tegole, scaglie di pelle
e con un balzo mi afferro alla grondaia
ancora umida di lacrime piovute .
E sempre seguirò il riflesso di te lontana
a guidarmi sul cornicione scrostato.
Così è il mio andare verso la caduta.
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