(immagine presa dal sito ufficiale di Phil. K. Dick)
Hoppy è una dei personaggi principali e più inquietanti del romanzo “Cronache del dopobomba” di Phil K. Dick, titolo che ha ispirato il nick di questo blog. Hoppy è un focomelico, le sue braccia e gambe non si sono sviluppate, sono solo dei moncherini. Questa malattia ci porta agli anni sessanta quando più di 10.000 neonati nacquero in queste condizioni. Le loro madri, incinte, avevano preso delle pillole contro la nausea che contenevano il talidomide, sostanza che solo dopo si scoprì avesse effetti nefandi sull’embrione. Quello che però voglio mettere in risalto è il fatto che questo strano personaggio va in sedia a rotelle e ha delle appendici elettroniche che sostituiscono le mani e le braccia comandate direttamente dal cervello. Hoppy sviluppa della capacità che potremmo definire “paranormali” . Riesce a vedere in trance il futuro. Sviluppa anche una grandissima abilità nel manipolare gli aggeggi elettronici, le macchine e le domina. Su cosa voglio farvi riflettere? Oggi anche noi abbiamo, inconsapevolmente, delle protesi elettroniche. Con i video e la TV la nostra vista si è sviluppata oltre misura. Anche la nostra voce si è ingigantita con i telefoni, le comunicazioni e arriva ovunque. Riusciamo a guardare nell’infinitamente piccolo, nel nostro corpo, abbiamo coscienza di cose inimmaginabili. Ci sono delle cose che possiamo fare solo attraverso l’ausilio di un artefatto. Tutto questo per merito dei “sensi” artificiali. Le “macchine”. Dick ne era ossessionato e ci narra della fusione fra le macchine come le intendiamo noi e le macchine biologiche che siamo. Sarà questo lo scenario futuro? Quale sarà il nuovo concetto di vita? Beh a vedere il mondo intorno mi sa che Dick aveva ragione…
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