Lo sguardo accucciato come un gatto nel buio.
Annusa la Luna tra il luccichio delle stelle.
Ubriachi i miei occhi srotolano un’occhiata.
Contorsionista della sera mi curvo fra gli alberi.
M’inchino alla pena di questi poveri prati.
Cuori di pietra scavalcano il colle del dubbio.
Mi è pesante vivere nel lutto di questa terra.
Orfano di mare è il fiume delle ore sommesse.
E’ stato facile spargere il grigio su tali orizzonti.
Una catasta di ombre è la sola memoria
di un tempo di acque azzurre e d’amori.
Murato nel sogno respira memorie.
Pian piano si perde il verde nel viola.
Nessun commento:
Posta un commento