Quando il buio alle stelle dona vita
appendo i miei occhi alle visioni.
Ancora una volta sorpreso mi ritrovo
a ferirmi di schegge di cristallo.
Nella notte il mio sangue ho sparpagliato
scorre in fiume di lacrime tremanti.
Si gonfiano le ombre come vele
spiegate a spinger la barca del dolore.
Silenzio annodo come spuma sulle onde
s’infrange sugli scogli nel mio petto.
Nella spiaggia le illusioni come sabbia
nella strada le foglie come sassi.
Sugli alberi i sogni come nidi
sui rovi pungono amori come spine.
Questa è l’isola da cui guardo questo cielo
questa è l’umida foresta in cui son muschio.
Qui il tempo è un palpito di Luna
qui la gioia è una luce di lanterna.
Voglio ancora nell’aurora esser brina
voglio ancora di crepuscolo esser radice.
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