Ho voglia di scrivere la tua bellezza
Nei passi muti della notte.
L’onda insanguinata delle tue labbra
Le ali di gabbiano delle tue sopracciglia
Le violette sbocciate dei tuoi occhi.
Ma non ho più parole nel cesto
Da offrire al desco di quest’assenza.
Appendimi in un angolo
Come i sorbi lasciati a maturare.
Non farò più rumore di un raggio di Luna
Non ti dirò che il profumo di un giglio.
Sarò solo aroma di bosco
Alito stanco sull’erba bagnata.
Nell’ombra il silenzio parlerà di me.
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