domenica 11 dicembre 2011

Alberi

Sono ancora lì gli alberi che forse sono uno,
affacciati al muro nero di lava imprigionata.
Quanti autunni vagabondi ci vorranno ancora?
Quante foglie saranno ancora spese?
Qui è nascosto il mio aspettarti,
fra i gatti e un cielo arricciato di nuvole.
Penuria di parole si fa silenzio.
Il muschio è una muraglia prestata al cuore roccia.
Vesto quei colori di ruggine,
virati dal sangue rosso delle mie speranze.
Qui si tiene la liturgia del crepuscolo viola.
Chi meglio del sacerdote dolore la celebrerà?
Mansueta l'ostia della Luna mi redime.
Confesso di avere peccato.
Confesso di avere amato

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