martedì 6 dicembre 2011

Autismo



A volte mi chiedo se il diverso modo che ognuno di noi ha di percepire il mondo non sia dovuto ad un diverso modo di percepire il tempo... come se avessimo un orologio che va qualche secondo avanti o indietro. C'è poi chi potrebbe avere uno scandire del tempo dilatato. Leggete questo brano:

Tratto da Martian time-slip (1964)
di Philip K. Dick
traduzione di Carlo Pagetti

Salve Manny – disse il signor Steiner a suo figlio.
Il bambino non alzò la testa nè mostrò alcun segno di essersi accorto della sua presenza; continuò a giocherellare con l'oggetto che teneva in mano.
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C'è una nuova teoria sull'autismo – disse il dottor Glaub – Viene dal Burgholzli in Svizzera. Vorrei parlarne con lei, perchè pare offrirci una nuova strada da tentare con suo figlio.
Ne dubito – disse Steiner.
Il dottor Graub parve non avere udito; continuò: - Sa, parte dall'ipotesi che l'individuo autistico sia affetto da un'alterazione del senso del tempo: l'ambiente circostante risulta talmente accelerato che egli non può affrontarlo; in realtà, è incapace di percepirlo nel modo corretto, proprio come capiterebbe a noi se assistessimo ad un programma televisivo trasmesso a grande velocità. Gli oggetti si moverebbero talmente in fretta che diventerebbero invisibili, e il suono diventerebbe una cosa incomprensibile... capisce? Solo più una confusione di rumori di timbro altissimo.
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