I brani che seguono sono tratti dal racconto I Hope I Shall Arrive Soon (Spero di arrivare presto 1980) di Philip K. Dick, traduzione di Vitttorio Curtoni.
Dopo il decollo, la nave eseguì un controllo di routine sulle 60 persone che dormivano nelle sue vasche criogeniche. Risultò un'avaria alla persona numero nove. Il suo encefalogramma indicava un'attività cerebrale.
-Merda – si disse la nave.
Complesse apparecchiature omeostatiche si inserirono nel circuito e la nave si mise in contatto con la persona nove.
- Sei leggermente sveglio – disse la nave, servendosi del percorso psicotronico. Era inutile riportare in stato di piena coscienza la persona numero nove; dopo tutto, il volo sarebbe durato un decennio.
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- Quello che farò – gli comunicò la voce della nave – sarà fornirti stimoli sensoriali. Il rischio che corri è la privazione sensoriale. Se restassi in stato di coscienza per dieci anni, la tua mente si deteriorerebbe. All'arrivo al sistema LR4 saresti un vegetale.
- Cosa hai intenzione di fornirmi? - disse Kemmings, in preda al panico. - Cosa hai nelle tue banche di informazioni? Tutte le soap opera dell'ultimo secolo? Svegliami e me ne andrò in giro.-
- Io non contengo aria – disse la nave – Non c'è niente da mangiare. Nessuno con cui parlare, visto che tutti gli altri dormono.
Kemmings disse:- Posso parlare con te. Potremmo giocare a scacchi.
- Non per dieci anni. Stammi a sentire. Ti ho detto che non ho cibo ed aria. Devi restare nello stato in cui ti trovi... un brutto compromesso, ma siamo costretti ad accettarlo. In questo momento mi stai parlando. Io non ho banche particolari di informazioni. In situazioni del genere la prassi è questa: ti fornirò le tue memorie sepolte, mettendo in rilievo quelle più piacevoli. Tu possiedi 206 anni di ricordi, che in buona parte sono spariti nell'inconscio. Una splendida fonte di dati sensoriali per te. Non lasciarti abbattere...-
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Vi ho proposto questi brani per farvi riflettere sulla condizione di quelle persone che, colpite da qualche male o in seguito ad un incidente, restano completamente paralizzate ma con la mente cosciente . E' capitato ad una mia zia, in seguito ad una operazione al cervello per l'asportazione di un tumore benigno, per complicazioni avvenute (o sbaglio?), è entrata in un coma durato 4 anni. Totalmente paralizzata, ci capiva e rispondeva sbattendo le ciglia. E' morta dopo questa lunga fase di morte non morte, terribile, lancinante, impossibile da comprendere. E rifacendomi al racconto forse solo i ricordi sono stati la sua compagnia...
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