Nelle palpebre dorate del tuo mattino
Io sono una semplice lacrima...
Sto ascoltando una musica di Mozart alla radio. E' stupenda ma non sono riuscito a coglierne il titolo. Peccato perché era struggente ed era un cappotto cucito a pennello sul mio stato d'animo. Le note si mescolano all'acqua piovana senza colore che si tinteggia sullo sfondo delle cose e vi scivola; si posa e forma chiaroscuri sfumati dall'illuminazione uniforme del cielo plumbeo, grigio che cancella tutti i contrasti e i confini netti fra luce ed ombra. Eppure, alla fine, il cielo comincerà a fare capolino e le lame di luce solare formeranno chiazze chiare sui campi e sui tetti delle case. Una leggera nebbiolina si alzerà provocando bizzarre rifrazioni popolando l'aria di strane figure, fantasmi di oggetti ed esseri che esistono solo allo sguardo e che sfuggenti durano un attimo. Ma ora sento una musica ancestrale. Elementare. Senza forma ma suono che ti blocca il respiro e ti porta lontano nel tempo. Nel mondo perduto.
Nessun commento:
Posta un commento