Questo brano è tratto da "The Electric Ant" (1968).
Traduzione di Maurizio Nati.
«Non dovrebbe ricominciare a videofonare così presto» disse il dottore mentre studiava
la sua cartella clinica «Signor Garson Poole, proprietario della Tri-Plan Elettronica. Che
costruisce dardi di identificazione capaci di rintracciare la loro preda nel raggio di mille
miglia, in base alla lunghezza d’onda encefalica. Lei è un uomo di successo, signor Poole.
Eppure, caro signor Poole, lei non è un uomo. Lei è una formica elettrica.»
«Cristo!» disse Poole, stupefatto.
«Per cui non la possiamo curare qui, ora che l’abbiamo scoperto. Naturalmente, ce ne
siamo accorti non appena abbiamo esaminato la ferita sulla mano destra; abbiamo visto i
componenti elettronici e poi abbiamo fatto una lastra a raggi X del torace, che ovviamente
ha confermato la nostra ipotesi.»
«Cos’è una formica elettrica?» chiese Poole. Ma in realtà lo sapeva; sapeva a cosa ci si
riferiva con quel termine.
«Un robot organico» rispose un’infermiera.
«Capisco» disse Poole. Gli vennero i sudori freddi, per tutto il corpo.
«Non sapeva di esserlo?» chiese il dottore.
«No» rispose Poole scuotendo la testa.
Il dottore aggiunse: «Ci capita una formica elettrica più o meno una volta alla settimana.
Arrivano qui per un incidente a un razzo – come lei – oppure chiedono il ricovero
volontariamente... formiche che, come lei, non hanno mai saputo di esserlo, che hanno
funzionato insieme agli esseri umani, credendo di essere – esse stesse – umane. Per
quanto riguarda la sua mano...» Si interruppe.
…………………..
Robot organici che non sanno di esserlo. Individui mescolati a noi che non sappiamo di loro. Sembra un futuro lontano. Le macchine intese come organismi. Vi sembra impossibile? Non so a me certe volte gli uomini non mi sembrano altro che macchine…
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