venerdì 9 dicembre 2011

Villa Nunzia

Villa Nunzia.
Con quel albero di stelle di natale
e il giardino che guardava  la collina.
Lo sguardo  appeso alle vecchie finestre
di legno e vernice scrostata.
Così è la mia vita
passata ai venti
alla pioggia
al sole cocente.
Villa Nunzia.
Con il cespuglio di rose selvagge.
Apro le porte ai ricordi
Tra l'erbaccia ormai alta
i mucchi di vecchie cose
abbandonate alla polvere.
Solo un pozzo, la piccola aia e le galline.
E i gatti a rubar la pasta nei piatti.
E la guerra dei bimbi, gli agguati felici.
Villa Nunzia.
Stanze vuote come i luoghi dell'anima.
Il vecchio tavolo di legno
e il lampadario con i pendagli di vetro
un tempo luccicanti di luce.
E i racconti della sera, i lumi, i moscerini.
E le cicale compagne di notte.
E la vecchia alla morte apparecchiava il desco e diceva

Campamu finu a quannu c’é ogghiu 'nta lumaredda...

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