martedì 6 dicembre 2011

Boom

Chi frequenta il mio blog conoscerà di sicuro la mia mente destra, quella emozionale, e la mia mente sinistra quella razionale, tutte e due in eterno conflitto. Per brevità da ora le chiamerò Med e Mes. Guardate un po' cosa mi è capitato leggendo lo straordinario racconto (segnalato al Premio Sìlarus nell'anno 2006) di Ersilia Cacace, da l titolo Boom!


Finalmente poteva fermarsi. Prese il racconto che aveva ricevuto e cominciò a leggere. Boom! Di Ersilia Cacace. Che strano titolo pensò. Fu subito preso e divorò le pagine in fretta.
Med non poteva credere a quello che era scritto ed esclamò:- Non leggere i libri?? Non basta quel film dove vengono inchiodati! Come si chiama? Ah! I cento chiodi. Ma chi può scrivere una cosa simile! -
Mes replicò:- Non è sbagliato! Hai visto? Il pasticcere ha perso il lavoro e si è ammazzato! La gente comune non deve leggere! -
- E per chi sono i libri? - disse Med.- Per i filosofi? Per gli eletti? Noo! Bisogna pensare, pensare!! Senza la cultura non si progredisce!.-
- Mes serafico rispose:- La cultura va bene a scuola. Poi diventa una malattia. Si diventa pazzi come quel tipo che si crede uno scarafaggio! -
Med sempre più nervosa sbottò: - Tu pensi solo alla pancia!! E le emozioni? I sentimenti? Un bel romanzo? La poesia? I saggi filosofici? Buttiamo tutto a mare? -
Subito Mes replicò.- Io metterei filosofi, poeti e scrittori, tutti insieme, in un'isola lontana dal mondo! In quarantena eterna, così il virus non si diffonde! Guarda! Già quello sorride e sta pigiando come un matto sui tasti del pc! Quante corbellerie che starà scrivendo! -
Soddisfatta Med disse:- Scrivi, scrivi! Meglio morire di questa malattia che vivere da ebeti! -
E di rimando Mes. - Altro che voce interiore che si fa strada in noi! Le fantasie della penna risvegliano il folle che abbiamo dentro! -
Senza più trattenersi Med gridò. - Viva la pazzia! La follia che ci fa amare, che ci fa sognare, che ci fa emozionare! Voglio sentirmi viva! Voglio urlare! Voglio urlareeee!!! -
Mes borbottò: - E io che pensavo di essere al sicuro qui...mi ammalerò, sparirò...-

Scriveva e scriveva, non riusciva a smettere. Esisteva solo quello ormai. Sentiva una forte eccitazione. Il telefono squillava in continuazione. Nella sua testa pensava:- Le sento! Sento le sirene. Devo fare presto. Non ho più tempo. Devo scrivere la mia storia prima che sia troppo tardi. Ma non mi avranno! Piuttosto mi butto dalla finestra! -
Qualcuno suonò il campanello della porta; una, due, tre volte e poi di seguito nervosamente. Tutto ad un tratto la sua testa fece boom!!

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